La materia prima è una delle più tradizionali che il mondo della moda conosca. La creatività è invece quella dei fashion designer emergenti che nulla hanno da perdere e tutto ancora da dimostrare. Il premio che unisce questi due mondi si chiama International Woolmark Prize e mette al centro la lana merino che un po’ si associa al “copriti bene” tipico delle nonne italiane quando fuori le temperature sono rigide (ma anche non così tanto) e un po’, ormai, alle mille opportunità creative che questo materiale offre.
È stata l’ultima edizione di Pitti Uomo, svoltasi la scorsa settimana a Firenze, a ospitare le premiazioni dell’edizione 2017/2018. Scelti tra 65 dei più talentuosi designer emergenti di tutto il mondo, i 6 finalisti per la categoria menswear e altrettanti per la sezione womenswear sono stati valutati da una giura super competente, composta da nomi prestigiosi della fashion industry.
Ad aggiudicarsi il primo premio per la categoria men design è stato l’inglese Matthew Miller mentre Bodice ha vinto nella sezione womenswear.
Quest’anno il premio ha introdotto però anche una novità, ossia l’Innovation Award, un particolare riconoscimento al finalista in grado di dimostrare l’approccio più esaltante, ma anche più creativo, per ridurre l’impatto ambientale. Un’iniziativa, questa, che sottolinea ancora una volta l’impegno di Woolmark nel sostenere i talenti che strizzano l’occhio alla sostenibilità ambientale e sociale.
A sbaragliare la concorrenza in questo senso è stato Christopher Bevans con il suo brand DYNE di cui ha presentato una collezione adatta a chiunque pratichi lo snowboard e realizzata tanto con lana merino, quanto con materiali idrorepellenti.
Per maggiori informazioni su International Woolmark Prize visita il sito ufficiale https://www.woolmarkprize.com/