Il London Design Festival (LDF) da poco concluso ha evidenziato l’interesse preponderante dei designers verso la ricerca di materiali sorprendenti ed un approccio sempre più mirato alla sostenibilità.
Ecco alcuni dei progetti secondo noi più interessanti:
“This is grow” di Jen Keane affronta il problema dell’inquinamento micro plastico. Jen ha inventato un processo di tessitura microbica, grazie al quale i batteri crescono e producono un materiale forte, leggero e durevole, simile alla plastica ma interamente sostenibile con cui si possono anche fare le scarpe.
“Sisal Sanctum” di Fernando Laposse
E’ un altro esempio di ritorno a materiali utilizzati in passato e rispettosi per l’ambiente. Il sisal è infatti prodotto da un tipo di agave e veniva utilizzato in passato per produrre reti da pesca, corde. Abbandonato quando la plastica ha preso il sopravvento intorno agli anni ’40 la sua riscoperta è sicuramente importante in ambito green grazie alla sua resistenza e praticità.
Scorrendo la gallery nel link di Plastic Scene è interessante vedere e capire come i designers utilizzano i rifiuti di plastica per creare nuovi e a volte bizzarri oggetti e come la creatività sia utilizzata nel dare nuova vita a materiali inquinanti e di difficile smaltimento. Interessante la sedia anni ’90 fatta di resine termo indurite e un’altra realizzata con materiali sintetici riciclati, come i CD, oppure come la Chubby Chair di Dirk Vander Koij (foto sotto) fatta con l’interno dei materiali scartati dei frigoriferi